Maria aveva detto a Cana: «Fate quello che egli vi dirà» (Gv. 2,5)
Cenni storici
Tra i villaggi di S. Agata e di Pace sulla riviera di Faro, lungo il torrente Guardia, sorgeva la chiesetta dedicata originariamente a S. Maria della Scala, accanto alla quale nel secolo XVI fu situata la “Torre di Azzarello”.
La necessità di vigilanza e di difesa era sorta nel 1530, quando per la prima volta i corsari, che infestavano il Mediterraneo, assalirono il Casale del Faro. In quella occasione il bottino fu costituito da “biancheria, merletti e matasse di seta”, che a quell’epoca rappresentavano il “cespite principale” degli abitanti del villaggio. Una seconda scorreria fu tentata sei anni più tardi, ma gli assalitori incontrarono una strenua resistenza, poiché i Faroti si erano fortificati. Il 2 febbraio 1554 avvenne una “repentina invasione… di venti galee turchesche, sotto la condotta del famosissimo Corsale Dragutto”, secondo il racconto del Samperi, con l’obiettivo del saccheggio del Casale. Il pericolo era grave poiché gli abitanti dormivano. Il succitato autore del ‘600 nella sua “Iconologia mariana” parla del “silenzio della mezzanotte”, quando le nove guardie della “Torre di Azzarello” si erano addormentate, lasciando scoperta la vigilanza della marina.
Un contadino del luogo Giandomenico Sieri, soprannominato Bianco, mentre dormiva nei pressi della torre, si sentì colpire con uno schiaffo da “una bellissima Matrona”: «Tu dormi? – gli disse – e non guardi che verso la marina sono già in terra i Barbari per danneggiarvi?» e disparve. Il Bianco, destatosi, corse sulla torretta vicina e col suono di una tromba svegliò gli abitanti del Casale del Faro, mentre la campana della vicina chiesa della Candelora suonava a stormo da sola…
I Faroti, risvegliati nel cuore della notte da quei suoni, organizzarono velocemente la difesa e dopo avere messo al sicuro donne e bambini nella Chiesa della Candelora, si armarono di fucili, bastoni, asce e quanto potesse offendere, portando l’assalto ai Turchi sotto la guida dei fratelli Mangraviti Candeloro e Filippo.
Fu così celebre questo fatto nel paese che tutti riconobbero la protezione della Madonna e crebbe la devozione verso di Lei. La campana che in quella fredda notte di febbraio del 1554 suonò da sola si conserva ancora a Faro Superiore. Accanto alla storica “Torre di Azzarello” era stata edificata una chiesetta dedicata alla Madonna. Nelle calamità pubbliche come peste, guerre, fame, infermità e alluvioni, i messinesi vi si recavano in pellegrinaggio, ottenendo grazie e favori. Nel 1464 l’immagine era stata sostituita con la Madonna dell’Idria, ma per la particolare protezione e la molteplicità d’interventi di Maria, i Faroti dedicarono successivamente la chiesetta alla Madonna della Guardia per la sua vigilanza sul villaggio.
Uno storico locale afferma che quest’ultima chiesetta sarebbe andata distrutta nella seconda metà del XIX secolo.
I tre avvenimenti che caratterizzano il Santuario della Madonna della Guardia
Il primo è la ricostruzione del piccolo Santuario
Quasi sullo stesso luogo dove era stata distrutta l’antica chiesetta della Madonna della Guardia lungo l’omonima “sciumara” fu benedetto il piccolo Santuario con lo stesso titolo il 24 giugno 1923. Fu Padre Annibale M. Di Francia ad inaugurarlo, ripristinando così una secolare tradizione mariana della sua città. Il 25 aprile dell’anno successivo egli stesso benedisse ed intronizzò la statua della Madonna della Guardia, con “grande tripudio della gente”.
Il secondo avvenimento risale al 31 maggio 1927
Dopo 473 anni sugli stessi colli di Curcuraci, a Padre Annibale M. Di Francia, alla vigilia della morte, appariva Maria Bambina di cui era molto devoto.
Il terzo avvenimento è la morte di Padre, Annibale avvenuta nello stesso luogo il 1° giugno 1927
Assistito dai confratelli e confortato dai sacramenti egli consegnò la sua anima a Dio tramite Maria. Il piccolo Santuario è la testimonianza della devozione mariana che Padre Annibale ha voluto lasciare in eredità ai suoi figli spirituali e alla sua città. Esso rappresenta il “luogo del Padre”, ma anche la “casa della Madre”, che ancora si fa presente nel silenzio accogliente in cui indica e accompagna.
Da questa specola spirituale non si osserva solo il cielo e il mare, ma si osserva la volontà di Dio, si scoprono la sue vie, s’intravedono i suoi sentieri, si studia il progetto della propria vita. Padre Annibale trascorse i suoi ultimi 22 giorni di vita nel Santuario della Madonna della Guardia. Qui si trovano le stanze di S. Annibale, che conservano la culla della famiglia Di Francia, usata anche dal piccolo Annibale Maria, il calesse, gli oggetti personali, l’altare, il letto da cui Padre Annibale ebbe l’apparizione della Bambinella Maria, di cui il quadro del pittore Mario Barberis.
Maria aveva detto a Cana: «Fate quello che egli vi dirà» (Gv. 2,5)
Le date significative:
24 giugno 1923
Benedizione della nuova chiesetta della Madonna della Guardia
27 aprile 1924
Padre Annibale benedice ed inaugura la statua della Madonna della Guardia
29 agosto 1928
Si fissa la data per la festa della Madonna della Guardia
29 agosto 1929
Incoronazione della statua della Madonna della Guardia
1931
Anniversario del Concilio di Efeso e pubblicazione dell’opuscoletto di P. Serafino Santoro sulla Madonna della Guardia
1° giugno 1952
Nel 25° della morte di Padre Annibale, ai cimeli si aggiunse l’altare al quale P. Annibale ammalato celebrava la S. Messa nello studio dell’Istituto dello “Spirito Santo” in Messina
15 marzo 1978
Per il 50° della morte di Padre Annibale fu inaugurato il complesso che sorge intorno al piccolo Santuario, custodito dalle Figlie del Divino Zelo e ristrutturato nelle sue linee architettoniche dall’Ing. Raffaele Boccuni
31 maggio 1987
Centenario di Fondazione delle Figlie del Divino Zelo