La statua di Sant’Antonio del 1907 e il suo Santuario

L’immagine di Sant’Antonio collocata nel quartiere Avignone, dove i fanciulli di Padre Annibale invocavano il Cielo dopo il terremoto del 1908, divenne l’ideale emblema che apriva la carovana dei piccoli orfani, costretti a lasciare la città distrutta, alla volta della Puglia, prima nella città di Francavilla Fontana e poi nella vicina Oria, dove ancora quest’immagine si conserva.

Divulgandosi la devozione al Santo, anche grazie al “Pane di Sant’Antonio”, divenne necessaria una statua da dedicare al culto nella Chiesa dello Spirito Santo, annessa all’Orfanotrofio femminile delle Figlie del Divino Zelo.

Padre Annibale, non avendo le sufficienti risorse economiche, chiese aiuto ai benefattori con una lettera circolare del 13 giugno 1906, aprendo una pubblica sottoscrizione per i contributi.

Nel frattempo egli stesso scrisse ad una signorina di Padova, Andreina Battizzocco, ex-allieva delle sue Suore e grande affezionata dell’Opera, richiedendo l’indirizzo di due o tre artigiani, tra i più bravi a Padova, di statue in legno, per commissionare direttamente l’opera.

In pochi mesi arrivarono le offerte e tra queste la più importante della nobile Caterina Menghi Spada, la quale spedì – a proprie spese – da Roma un’artistica statua di Sant’Antonio, commissionata alla ditta Foli.

La statua giunse a Messina a metà maggio del 1907, ma non poté essere svicolata se non molti giorni dopo.

Era ben fatta, espressiva e a grandezza naturale.

Fu adagiata sopra una barella della Chiesa di San Giuseppe, perché doveva essere solennemente introdotta nel Tempio dello Spirito Santo, come era costume di Padre Annibale.

Per inconvenienti organizzativi, dovuti alla Questura di Messina, la funzione si svolse la mattina del 13 giugno 1907, con grande partecipazione della cittadinanza devota, del clero e dei bambini accolti negli Orfanotrofi.

La processione passò sotto il balcone del palazzo Arcivescovile, da dove l’Arcivescovo Mons. Letterio D’Arrigo impartì la benedizione alla statua e alla gente.

Mentre molti invocavano il Santo dei Miracoli, la processione arrivò allo Spirito Santo, dove fu celebrata la celebrazione eucaristica presieduta da Padre Annibale.

Da quel momento molti dei miracoli invocati iniziarono ad accadere e molte delle preghiere vennero esaudite.

Dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, la statua, ritrovata integra tra le rovine della Chiesa del Spirito Santo, fu collocata nell’Oratorio semipubblico riservato alla comunità.

Questa è la storia della statua prodigiosa di Sant’Antonio venerata nel suo Santuario.