Maggio, il mese di Maria

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«O Maria, Madre diletta, una prece a Te e si leva; sconsolati figli di Eva, invochiam la tua bontà. Bella Vergine, ti affretta: abbi tu di noi pietà […]»
(Sant’Annibale Maria di Francia, Madre dei poveri, 1883)

 L’insegnamento della Chiesa ricorda che Dio ci ha donato Maria, pronta ad ascoltare per intercedere, così come si accorse dei bisogni degli sposi alle nozze di Cana in Galilea. «1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino […]». (Vangelo secondo Giovanni, capitolo 2)

Proprio alle nozze di Cana Gesù iniziò i suoi miracoli, su intercessione di Maria.

Perché maggio è il mese di Maria

Maggio è il mese di Maria già nel Medio Evo con Alfonso X, detto il saggio, re di Castiglia e Leon, che celebrava Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli […]».

Poi Enrico Suso di Costanza, beato domenicano, nel Libretto dell’eterna sapienza invocava così la Madonna: «Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bei viso, ornato con il fiore rosso rubino dell’Eterna Sapienza!»

Nel XVI secolo iniziano le pratiche devozionali a Roma con San Filippo Neri, che diceva:

«Sappiate, figliuoli, e credete a me, che lo so: non vi è mezzo più potente ad ottenere le grazie da Dio che la Madonna Santissima».

Ad opera del noviziato di Fiesole, nel 1677 viene istituita la confraternita chiamata “Comunella”, dando inizio al Calendimaggio, ovvero primo giorno del mese al quale gradatamente seguirono le domeniche, fino ad interessare tutto il mese con preghiere e litanie, impreziosendo le statue di Maria con fiori.

Nel 1725 fu Annibale Dionisi, padre gesuita che, con lo pseudonimo di Mariano Partenio, pubblica a Parma “Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei“.

Infine, l’Enciclica Mense Maio di Paolo PP. VI, datata 29 aprile 1965, consacra il mese di maggio a Maria SS., Regina Coeli.

L’Epistola Enciclica è rivolta ai Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi, Vescovi
e a tutti gli Ordinari dei luoghi in pace e comunione con la sede Apostolica, dove si legge che:

«All’approssimarsi del mese di maggio, consacrato dalla pietà dei fedeli a Maria Ss.ma, esulta il Nostro animo al pensiero del commovente spettacolo di fede e di amore […].

È, infatti, il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione.

Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia

Nel Trattato della vera devozione a Maria di S. Luigi Maria Grignion de Montfort si legge:

«[24] Dio Figlio ha comunicato a sua Madre tutto quanto ha acquisito con la sua vita e la sua morte, i suoi meriti infiniti e le sue virtù ammirabili.

L’ha costituita tesoriera di quanto il Padre gli ha dato in eredità. Per mezzo di lei egli applica i suoi meriti ai suoi membri, comunica le sue virtù e distribuisce le sue grazie.

Così, Maria è il suo canale misterioso, l’acquedotto per cui fa passare con soavità e abbondanza le sue misericordie.»

Papa Francesco apre un mese di rosario contro la pandemia

A Maria, canale misterioso di misericordie, Papa Francesco dedica la “maratona” di preghiera contro il Covid-19.

L’iniziativa, dal 1° al 31 maggio, con il titolo “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio”, coinvolgerà 30 santuari nel mondo per guidare la recita del rosario contro la pandemia.

 Non si può non ascoltare ancora l’eco delle parole di Sant’Annibale, che si levano alla Regina Coeli:

«[…] Madre, prega il Sacro Cuore ché i suoi poveri noi siam; vita e pace aspettiamo dall’immensa tua bontà. Bella Madre del Signore, abbi tu di noi pietà […]. Ti preghiamo che ti affretti: abbi tu di noi pietà.»

(Sant’Annibale Maria di Francia, Madre dei poveri, 1883)

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