
Ripartire sempre
12/06/2023
Dialoghi con Padre Annibale
12/06/2023È quasi un mese che sono arrivato a Messina, la mia nuova sede dopo l’esperienza in Albania.
Essere insieme ad altri confratelli nella Città dello Stretto e nella Casa Madre della Congregazione che custodisce le spoglie benedette di Padre Annibale per proseguire nel tempo il ministero da lui avviato nella Basilica Santuario di Sant’Antonio, per promuovere le attività educative per bambini e profughi adolescenti eredi dei suoi orfanotrofi, è una grazia, un privilegio e una responsabilità.
Rivedere Messina è per un Rogazionista come tornare a casa, tornare ad Avignone.
Qui, grazie alla curiosità missionaria un giovane diacono, imbattutosi un giorno nel cecuziente Zancone che gli scroccava un soldo di elemosina, era entrato per restarci per sempre, tutto ha avuto inizio.
Qui si è sentita con mano per la prima volta, tra gli strilli delle donne di malaffare, le bestemmie di figuri sfaccendati, gli schiamazzi di bambini impertinenti pullulanti nel fango di quell’agglomerato di catapecchie, pezzo di terra maledetta, l’urgenza assoluta della preghiera per ottenere braccia instancabili e dinamiche in soccorso di
quella messe abbandonata e, di riflesso, di altre messi del Signore.
Qui abbiamo imparato a rispondere con la preghiera assidua e insistente al Divino Comando evangelico: Pregate il Signore della messe perché mandi operai della sua messe.
Qui da dove è partita negli anni una schiera di confratelli per vivere, esprimere e diffondere nei cinque continenti il Vangelo della carità fortificato e sostenuto dalla preghiera rogazionista.
Venire a Messina che è la porta della Sicilia, è per me, per noi tutti come salire a Gerusalemme, toccare e accarezzare le pietre del Tempio della nostra tradizione da cui ricevere consolazione, coraggio, ispirazione, forza, per ulteriori partenze spirituali e o materiali.
Ammiro e apprezzo la Città dello Stretto, che ho imparato a conoscere fin dagli anni giovanili e, come sono solito, l’attraverso di notte, ne respiro l’aria di mare, ne ammiro i monumenti, ne percepisco i silenzi ma anche il vagare delle allegre brigate giovanili che si attardano chiassose nella movida cittadina.
Immagino P. Annibale che esce guardingo dalla sua urna e ritorna con me per le strade della sua città con il rosario in mano, una sacca di viveri a tracolla e il cuore che sprigiona preoccupazione e tenerezza.
Mi indica luoghi, persone, circostanze, interessato a portarmi a far visita ai tuguri dei poveri, alle case dei nobili decaduti, al capezzale degli ammalati, ai senza tetto della stazione di ieri e di oggi e degli androni delle case.
Messina ha una sua innata fierezza che si manifesta come generosità che nasce dal cuore.
I suoi Santi, come P. Annibale, suo Fratello Francesco, molti secoli prima la Santa Eustochia, più recentemente Sr. Maria Alfonsa hanno espresso nella loro quotidiana esperienza e hanno diffuso nel mondo.
Staremo bene insieme.
Padre Giorgio Nalin