
Liliana
09/03/2023
Il progetto della Giornata Missionaria Rogazionista 2023
21/04/2023Sabato 18 marzo 2023 è stato restituito il Crocifisso ligneo al Santuario di Sant’Antonio il monumentale Crocifisso ligneo risalente alla fine del XV secolo.
Il restauro è stato promosso dalla Congregazione di S.Annibale Maria di Francia e dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, seguito nelle varie fasi dalla Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina.
L’evento è stato presentato dalla giornalista Daniela Cacciola e realizzato a cura di D’aRteventi.
L’esposizione pubblica del Crocifisso ligneo restaurato e la benedizione sono stati introdotti dal Superiore dell’Istituto Antoniano, Padre Giorgio Nalin e dal Rettore della Basilica di S. Antonio in Messina, Padre Mario Magro.
Alla cerimonia sono intervenuti l’Assessore Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, On. Elvira Amata, la Soprintendente Arch. Mirella Vinci, la storica dell’arte della Soprintendenza Beni Culturali di Messina, Stefania Lanuzza, la restauratrice Fedra Sciacca.
Inoltre, vi hanno partecipato, il Maestro organista Angelo Minutoli il coro giovanile “Note colorate” diretto dal Maestro Giovanni Mundo, la giovane violinista Laura Campagna.
A precedere l’inaugurazione il bel canto del soprano Chiara Taigi e i versi di S. Annibale Maria di Francia, letti da alcuni attori della Libera Compagnia del Teatro per Sognare – Emanuele, Lorenzo Precius, Salvatore – della Casa Circondariale di Messina (creata nel 2017 da Daniela Ursino per D’aRteventi).
114 anni dal ritrovamento dalle macerie del terremoto 1908
Il monumentale Crocifisso ligneo entra a buon diritto nella scultura rinascimentale siciliana, rimanendo ignoto l’autore, ma evidente l’influenza tardogotica iberico sicula.
Fatto di rilievo che si evince dalle notizie ancora esigue sulla provenienza del Crocifisso, è che giunge a noi (secondo nota d’archivio dell’Istituto antoniano riguardante il recupero dell’opera) dalle macerie del vicino tempio della Maddalena da parte di S. Annibale Maria di Francia, all’indomani dal sisma del 1908 che rase al suolo la città (Tusino, 2001).
Il Crocifisso è lievemente ricolto verso sinistra, con le braccia tanto arcuate verso l’alto che la nervatura sofferente emerge con evidenza. I palmi delle mani appaiono trafitti al centro da enormi chiodi, causando ferite sanguinanti.
Il capo chino verso destra, incoronato da spine intrecciate, conficcate fino alla fronte, è esanime. Gli occhi sono socchiusi, in particolare l’occhio destro lascia intravedere il bianco vitreo. Sul torace, a destra, una ferita orizzontale diventa un rivolo di sangue che scivola per tutto il busto.
Un solo chiodo trafigge i piedi sovrapposti.
L’altro significato del restauro
Dal terremoto del 1908 il Crocifisso ligneo viene recuperato e a 114 anni dal ritrovamento viene restaurato e restituito al culto dei fedeli.
Dalla Passione alla Resurrezione, dalla sofferenza alla rinascita nella Fede per chiunque si senta smarrito, oppure lasciato solo sotto le macerie causate dalle disavventure della vita.




