La XXXI Giornata mondiale del Malato

LVI Giornata mondiale della Pace: Primo Gennaio 2023
LVI Giornata mondiale della Pace: Primo Gennaio 2023
28/12/2022
Restaurato il Crocifisso ligneo
08/03/2023
LVI Giornata mondiale della Pace: Primo Gennaio 2023
LVI Giornata mondiale della Pace: Primo Gennaio 2023
28/12/2022
Restaurato il Crocifisso ligneo
08/03/2023

«Abbi cura di lui»

         La XXXI Giornata mondiale del Malato

                                                           di Dominga Carrubba

Abbi cura di lui” è la frase che titola il messaggio di Papa Francesco per la XXXI Giornata mondiale del Malato, celebrata l’11 febbraio, lo stesso giorno in cui si ricorda la Madonna di Lourdes.

 

[…] adorabile Sacramentato Signore, se Voi con tanta carità, quando passavate per le vie di Gerusalemme e per le Città della Giudea, guarivate tutti gl’infermi che v’invocavano, se voi in Lourdes, passando in processione, avete guarito anche istantaneamente, e guarirete tanti e tanti infermi da incurabili infermità corporali, come rigetterà il vostro pietosissimo Cuore queste suppliche che vi innalziamo per le guarigioni spirituali della povera anima nostra e del nostro meschino cuore?

Quando egli è certo che assai più che dei corpi, Voi v’interessate del nostro spirituale bene, e della nostra eterna salvezza?

Or dunque, con questa viva fede e profonda fiducia nell’infinita carità del vostro dolcissimo Cuore, noi esclamiamo in nome nostro e in nome di tutti i nostri:

«Oh, Sacramentato Signore Gesù, abbiate pietà di noi, guariteci, guariteci, per amore della vostra Santissima Immacolata Madre Maria!»

Sono le parole scritte da Sant’Annibale Maria Di Francia nel 1914, a conclusione della festa del 1° Luglio, supplicando Gesù Sacramentato in unione al Congresso Eucaristico di Lourdes.

 

Nel messaggio di Papa Francesco per la XXXI Giornata mondiale del Malato sembra ritrovare il senso della supplica innalzata dal Canonico Di Francia non solo per le infermità corporali ma anche per le “guarigioni spirituali della povera anima nostra”.

Abbi cura di lui” raccomandò il Samaritano all’albergatore, cui affidò il Giudeo incontrato sulla strada da Gerusalemme a Gerico, assalito da briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.

 

È malato chi soffre nel corpo e nell’anima, è malato anche chiunque sia vittima inconsapevole della cultura di mercato, orientata a risultati e rendimenti, all’immagine fluida, smarrendo la ricchezza nel dare sollievo al prossimo.

«[…] l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro» (Papa Francesco, Enciclica “Fratelli tutti”)

La Giornata Mondiale del Malato invita alla preghiera e alla vicinanza verso i sofferenti, sensibilizzando il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a “camminare insieme”, non voltandosi dall’altra parte incontrando chi domanda aiuto, come un sacerdote oppure un levita, seppure entrambi giudei, a differenza di un samaritano, odiato dai giudei per idolatria.

«[…] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?» – chiede Gesù al Dottore della Legge che ascolta il racconto della parabola del Buon Samaritano –

Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».

Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

Tutti dobbiamo andare e camminare insieme per comportarci allo stesso modo del Buon Samaritano quando incontriamo, avvertiamo oppure ascoltiamo la sofferenza senza scansarla, escluderla o smentirla, così rinnegando la profezia di Ezechiele:

«Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza».

Curare non è un verbo da coniugare in modo condizionale, da conteggiare tra le azioni di un bilancio consuntivo, bensì da mettere in pratica nel quotidiano per dare sollievo agli altri e carezzare il nostro meschino cuore.

Camminiamo insieme per curare l’Umanità spogliata del valore della fraternità, aggredita dall’indifferenza che immiserisce l’animo, impoverita dalla solitudine in cui versa il malato scartato.

 

 

 

 

Comments are closed.