
I bambini, una speranza che grida al futuro
24/02/2022
La Santa Pasqua oggi
11/04/2022Nel primo anniversario della Prima Guerra Mondiale – 28 luglio 1915 – Benedetto XV si appellava ai re e ai popoli in guerra.
Padre Annibale pubblicò la lettera del Santo Padre sul periodico “Dio e il Prossimo”, introducendola con questi pensieri:
«È il vice di Dio, è il gran Vicario di Gesù Cristo che leva alta la sua voce e parla apertamente, senza umano rispetto, ai Re, agl’Imperatori, ai popoli che sono in guerra, e li invita alla pace, salvi i diritti e le ragioni di ognuno. […]
Si direbbe che tutta l’angoscia di tutte le madri di Europa, tutte le lacrime di migliaia e migliaia di orfani, tutto lo strazio di milioni di morti e di feriti, si sia accumulato per un intero anno nel cuore magnanimo del Sommo Pontefice, e che in un momento erompa con le espressioni del più vivo interesse della sospirata pace universale!
È la religione, è la carità eterna nella sua più eloquente manifestazione, che fa contrasto con le ire, gli odi, i furori delle armi e delle armate! […]»
24 febbraio 2022 l’Ucraina è sotto assedio russo dopo il riconoscimento della Russia delle aree separatiste di Donetsk e Luhansk.
A distanza di poco più di un secolo ascoltiamo di nuovo l’appello di un Pontefice contro la guerra e i confratelli rogazionisti attivarsi per i più deboli privati di tutto e grati per la vita conservata.
Papa Francesco, alla vigilia del nono anniversario della sua elezione, nel rinnovare l’appello per la pace, afferma:
«La Guerra è una pazzia! Fermatevi per favore!»
Dopo 15 giorni di guerra, circa 2,5 milioni i rifugiati in Polonia, Moldavia, Romania e Ungheria: la metà delle persone in fuga sono bambini.
Si stimano 7,5 milioni di bambini del paese in pericolo: oltre un milione quelli in fuga.
Agli uomini tra i 18 ed i 60 anni è vietato attraversare le frontiere per effetto della legge marziale, mentre donne e bambini tentano di lasciare il Paese su autobus, treni oppure automobili.
Seppure alcune donne scelgano di rimanere in Ucraina per difendere i valori della libertà e della dignità umana.
Intanto bambini e famiglie sfollati si riparano in bunker, metropolitane, parcheggi di centri commerciali, chiese, magazzini, centri sociali.
Portano con sé la propria vita stipata in un uno zaino, in una borsa, in un trolley.
Nelle migliori delle ipotesi fuggono verso le frontiere, quando riescano a trovare una macchina pur accettando talora prezzi esagerati, diffidando dei pullman che attendono fuori frontiera.
Soprattutto le donne temono di essere rapite e lasciate in mezzo alla strada.
Sottolinea il cardinale Michael Czerny Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, inviato dal Papa in Ungheria per dare conforto ai profughi ucraini:
“Quello della tratta è un problema reale, è una tragedia nella tragedia che si nutre proprio delle crisi umanitarie”.
Senza tralasciare la possibile tratta di bambini già orfani o diventati tali a causa di questa guerra tanto feroce da riportare le fossi comuni in terra ucraina.
Finora si calcolano oltre 1.500 vittime civili, tra morti e feriti, tra i quali 37 bambini uccisi.
1 milione le famiglie prive d’acqua, 650.000 le persone senza gas e 130.000 senza elettricità.
I figli di Padre Annibale sostengono l’Ucraina
… in questo tempo di Quaresima – facciamo del nostro meglio per offrire soccorso a chi è nel bisogno. Facciamolo, per quanto ci è possibile, con la mente, il cuore e la fede di Sant’Annibale, che nel bisognoso sapeva scorgere il volto e la presenza di Gesù stesso…
Con questo spirito i Padri Rogazionisti si attivano per i profughi ucraini in tutta Italia e non solo…
Il 3 marzo la Casa di Cracovia ha accolto i primi 7 profughi ucraini. Si pensa di accoglierne una decina a Cracovia e una ventina a Varsavia.
Dal 5 marzo il confratello P. Dawid ha raggiunto Varsavia.
Anche P. Marcin Bajda si trova a Cracovia per raggiungere Varsavia con il Diacono Jakub Ostrożański.
Assieme ai confratelli di Varsavia provvederanno all’acquisto di suppellettili necessarie all’accoglienza dei profughi: materassi, cuscini, lenzuola, piumoni, stufe elettriche, ecc.
La Basilica Antoniana apre le porte ai profughi ucraini
L’istituto di carità ha aperto subito le porte mettendo a disposizione un reparto per la pronta accoglienza.
Sono stati ospitati per una notte una mamma con la figlia e il nipote provenienti da KHARKIV per poi continuare il viaggio il giorno dopo verso Palermo.
Completata l’organizzazione per l’accoglienza e/o lunga permanenza, anche grazie alla disponibilità di una rete di giovani coppie nell’accoglienza di minori non accompagnati.
Inoltre, valutata e accertata la disponibilità di apposita equipe di professionisti, la Basilica assicurerà ai profughi un piano di supporto burocratico, assistenziale e psicologico.
Non è mancata la vicinanza di molti amici e devoti del Santuario nel rendere disponibili le proprie abitazioni per l’accoglienza di profughi che non posseggano più nulla se non la propria dignità e i propri ricordi.
Tra l’altro è stata attivata l’Associazione “Le medicine ” di Grottaferrata per inviare farmaci in Ucraina.
I Padri Rogazionisti si sono ritrovati ad incrementare la lista dei bisognosi, sostenendo economicamente alcune famiglie ucraine tramite i parenti che già risiedono a Messina.
Agire è pregare così come agire è aiutare con azioni concrete.
Sostenere l’Ucraina significa non voltarsi dall’altra parte.